Se sei un cuoco e vuoi aprire un’attività in proprio allora leggi questa guida su come aprire una partita iva per cuoco in regime forfettario.

Come diventare cuoco in regime forfettario?

Il primo passo per diventare un cuoco professionista è acquisire la formazione necessaria. Ci sono diverse opzioni, tra cui scuole di cucina, corsi di formazione e apprendistati in ristoranti di alta gamma. I programmi di formazione di cucina possono durare da pochi mesi a diversi anni, ma è importante prendersi il tempo necessario per acquisire le abilità e le competenze richieste. Inoltre, potrai essere avvantaggiato se hai frequentato un istituto alberghiero.

Come detto, essere un cuoco professionista richiede molta esperienza pratica. Una volta completata la formazione, è importante lavorare in una cucina per acquisire ulteriori abilità e competenze. Anche se può sembrare difficile trovare un lavoro in una cucina professionale senza esperienza, ci sono molti ristoranti disposti ad assumere apprendisti che vogliono imparare sul lavoro.

Costruire una rete e specializzarsi.

La creazione di una buona rete professionale può essere utile nel diventare un cuoco di successo e soprattutto a conoscere nuovi ristoratori. Attraverso una rete, è possibile accedere a opportunità di lavoro, apprendere nuove tecniche e migliorare la propria visibilità professionale. Molti cuochi hanno basato il proprio successo specializzandosi in un tipo di cucina.

Per distinguerti da altri dovresti considerare di specializzarti in certe pietanze o in determinati settori.

Infine, non scordarti di continuare ad apprendere perché la cucina è in continua evoluzione.

Le certificazioni di un cuoco professionista.

È necessario che tu acquisisca tutte le competenze e certificazioni necessarie allo svolgimento di questa professione. La prima cosa che devi fare è un corso HACCP incentrato sulle norme igienico-sanitarie da applicare nel settore.

Inoltre, in base al tipo di attività che andrai a svolgere è consigliabile siglare un’assicurazione per responsabilità civile.

Partita iva per cuoco in regime forfettario

Aprire una partita iva come cuoco in regime forfettario.

Prima di aprire una partita iva come cuoco in regime forfettario dovrai valutare vari aspetti:

  • svolgere l’attività come cuoco a domicilio libero professionista;
  • aprire un ristorante per somministrare le proprie pietanze;
  • organizzare e gestire servizi di catering.

Nel secondo e ultimo caso ti suggerisco di fissare un appuntamento per inquadrare al meglio l’attività e consigliarti al meglio il percorso da svolgere.

Se sceglierai la prima opzione e, dunque, avvierai la tua attività come libero professionista sarà sufficiente aprire una posizione IVA presso Agenzia Entrate. La pratica di apertura della partita iva può essere fatta:

  • presso gli uffici di Agenzia Entrate;
  • telematicamente affidandoti a un Dottore Commercialista.

Aprire una partita iva come cuoco non prevede dei costi e in pochissime ore viene rilasciato il certificato di partita iva con il numero e altri dati utili al contribuente.

Cos’è il Regime Forfettario?

Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato introdotto in Italia nel 2015 per favorire la crescita e la competitività delle piccole imprese e dei professionisti. In questo regime, i contribuenti pagano un’imposta sostitutiva in misura fissa, in base al proprio fatturato annuo, alleggerendo moltissimo gli adempimenti fiscali e burocratici.

Per le nuove attività è prevista un’aliquota d’imposta pari al 5% per i primi 5 anni. Dal sesto anno di attività, in poi, l’aliquota d’imposta si alza al 15%. Inoltre, i liberi professionisti che hanno scelto l’opzione per il forfettario sono esentati dalla ritenuta d’acconto sui compensi ricevuti dai committenti.

Quali sono gli altri vantaggi per scegliere questo regime?

Tra gli ulteriori vantaggi del regime forfettario ci sono la semplificazione degli adempimenti fiscali, la riduzione della burocrazia, la non applicazione dell’IVA alle operazioni di vendita che rende molto più competitivi rispetto alle altre imprese o professionisti in regime ordinario!

Un altro importantissimo vantaggio riguarda il mondo della previdenza, infatti, con il regime forfettario è possibile chiedere una riduzione dei contributi INPS relativi alla gestione commercianti e artigiani.

Tuttavia, il regime forfettario ha anche alcune limitazioni, ad esempio, non consente la detrazione dell’IVA sulle spese sostenute e, inoltre, i costi dell’attività sono riconosciuti in modo forfettario, pertanto non è possibile dedurre alcun costo.

In sintesi, il regime forfettario rappresenta una buona opportunità per le piccole imprese e i professionisti che vogliono semplificare la gestione delle proprie imposte e concentrarsi sulla crescita del proprio business. Tuttavia, è importante valutare attentamente le proprie esigenze e la propria situazione fiscale prima di aderire a questo regime.

L’inquadramento previdenziale di un cuoco in regime forfettario.

Dopo aver introdotto il regime forfettario e i suoi vantaggi è necessario parlare dell’inquadramento previdenziale. 

Se svolgi la tua attività come libero professionista allora è necessario aprire una posizione in gestione separata INPS. Questo è valido sia che l’attività venga svolta presso le abitazioni dei tuoi clienti (cuoco a domicilio), oppure presso i ristoranti con cui hai deciso di collaborare.

Codice ATECO come cuoco in regime forfettario.

Il codice ateco per cuoco è il seguente:

  • 96.09.09 – attività di servizi per la persona nca.

Se invece hai intenzione di aprire una nuova attività nel settore della ristorazione e dei servizi di catering è necessario conseguire maggiori autorizzazioni e il codice ateco sarà completamente diverso. TI suggerisco di fissare un appuntamento per approfondire l’argomento.

Le cause di esclusione dal regime forfettario.

Nel corso degli anni le cause di esclusione sono state modificate molte volte. Ti suggerisco di approfondire le cause di esclusione dal regime forfettario con questo articolo per evitare sorprese.

Le più importanti cause di esclusione da questo regime sono:

  • il superamento della soglia dei ricavi di 85.000 euro;
  • il possesso di partecipazioni in società di persone, associazioni professionali o srl in regime di trasparenza fiscale;
  • lo svolgimento di specifiche attività escluse per legge dal regime forfettario;
  • percezione nell’anno di redditi da lavoro dipendente in misura maggiore ai 30.000 euro lordi.

Stai cercando un Commercialista per il regime forfettario?

Il mio lavoro è assistere lavoratori autonomi e liberi professionisti. Se hai intenzione di avviare una nuova attività in regime forfettario, oppure cambiare consulente, puoi contattarmi senza impegno!

Ti dedicherò il tempo necessario a chiarire i dubbi che hai in relazione alla tua nuova attività. Aprire una partita iva non è uno scoglio insormontabile se al tuo fianco hai il giusto professionista in grado di spiegarti il mondo della fiscalità. Se invece vuoi farti assistere da un Dottore Commercialista perché attualmente non ti senti adeguatamente seguito fissiamo un appuntamento e sarò lieto di ascoltarti.

Compila il form di Contatto per avere maggiori informazioni o fissare un appuntamento presso lo Studio in cui esercito a Prato oppure in videoconferenza sulla piattaforma che preferisci.

Dott. Emanuele Brilli

Dott. Emanuele Brilli

Dott. Commercialista e Revisore Legale

Ti è stato utile questo articolo? Condividilo!
Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram
Email

Post recenti

Contattami senza impegno