Se vuoi aprire una partita iva come dentista in regime forfettario allora segui questa breve guida. Diventare medico odontoiatra è la scelta miglio se hai una passione per la salute orale e desideri aiutare le persone a mantenere un sorriso sano e luminoso. Essere un dentista offre l’opportunità di lavorare in un campo altamente specializzato, migliorando la salute dentale dei pazienti e contribuendo al loro benessere generale.

Quali sono le opportunità di lavoro per un dentista in regime forfettario?

Un dentista può lavorare nel settore pubblico o anche come autonomo in ambulatori privati. Magari quello che ti ha spinto a scegliere la libera professione è proprio la necessità di un maggior reddito, più tempo libero e, soprattutto, essere autonomo.

Dovrai trovare un ambulatorio in cui esercitare e accogliere i tuoi pazienti. Sicuramente dovresti collaborare con altre figure professionali che possono aumentare le tue possibilità di conoscere nuovi pazienti e, soprattutto, dovresti stringere connessioni con centri medici qualificati.

Spesso un giovane dentista in regime forfettario inizia la propria carriera collaborando con studi già avviati proprio per fare pratica e poi aprire il proprio studio dentistico. 

Partita iva per dentista in regime forfettario

Aprire una partita iva come dentista in regime forfettario.

Per esercitare l’attività di medico dentista libero professionista è necessario aprire una posizione IVA presso Agenzia Entrate. La pratica di apertura della partita iva può essere fatta:

  • presso gli uffici di Agenzia Entrate;
  • telematicamente affidandoti a un Dottore Commercialista.

Aprire una partita iva come medico non prevede dei costi e in pochissime ore viene rilasciato il certificato di partita iva con il numero e altri dati utili al contribuente.

Cos’è il Regime Forfettario?

Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato introdotto in Italia nel 2015 per favorire la crescita e la competitività delle piccole imprese e dei professionisti. In questo regime, i contribuenti pagano un’imposta sostitutiva in misura fissa, in base al proprio fatturato annuo, alleggerendo moltissimo gli adempimenti fiscali e burocratici.

Per le nuove attività è prevista un’aliquota d’imposta pari al 5% per i primi 5 anni. Dal sesto anno di attività, in poi, l’aliquota d’imposta si alza al 15%. Inoltre, i liberi professionisti che hanno scelto l’opzione per il forfettario sono esentati dalla ritenuta d’acconto sui compensi ricevuti dai committenti.

Quali sono gli altri vantaggi per scegliere questo regime?

Tra gli ulteriori vantaggi del regime forfettario ci sono la semplificazione degli adempimenti fiscali, la riduzione della burocrazia, la non applicazione dell’IVA alle operazioni di vendita che rende molto più competitivi rispetto alle altre imprese o professionisti in regime ordinario!

Un altro importantissimo vantaggio riguarda il mondo della previdenza, infatti, con il regime forfettario è possibile chiedere una riduzione dei contributi INPS relativi alla gestione commercianti e artigiani.

Tuttavia, il regime forfettario ha anche alcune limitazioni, ad esempio, non consente la detrazione dell’IVA sulle spese sostenute e, inoltre, i costi dell’attività sono riconosciuti in modo forfettario, pertanto non è possibile dedurre alcun costo.

In sintesi, il regime forfettario rappresenta una buona opportunità per le piccole imprese e i professionisti che vogliono semplificare la gestione delle proprie imposte e concentrarsi sulla crescita del proprio business. Tuttavia, è importante valutare attentamente le proprie esigenze e la propria situazione fiscale prima di aderire a questo regime.

L’inquadramento previdenziale di un dentista libero professionista.

Un medico dentista in regime forfettario iscritto all’Albo, diversamente da altre professioni, non ha una copertura previdenziale presso l’INPS. Così come altri lavoratori autonomi con Albo professionale anche i dentisti devono iscriversi alla propria cassa professionale: ENPAM.

I contributi da versare a tale ente si dividono in due tipologie:

  • Quota A. Qualunque medico dovrà versare questa componente; ciò è valido a prescindere che tu svolga effettivamente o meno la professione oppure abbia aderito ad altre forme previdenziali;
  • Quota B. Questa componente deve essere versata da tutti i medici che esercitano la libera professione generando un reddito. L’ammontare è calcolato in percentuale sul reddito prodotto nell’anno e fa riferimento ai profitti derivanti dalla libera professione (intramoenia, extramoenia, prestazioni occasionali mediche e collaborazioni coordinate e continuative).

Ovviamente gli importi da versare sono variabili in base al reddito prodotto durante l’anno fiscale. Ricordati però che sono previsti dei minimi contributi da versare anche se il il reddito si attesta a livelli bassi o pari allo zero. Fortunatamente i giovani medici possono beneficiare di alcuni sgravi contributivi che rendono l’attività come libero professionista molto più accessibile. 

Per valutare i costi e l’apertura di una partita iva come dentista libero professionista contatta un Dottore Commercialista.

Codice ATECO come dentista.

Per avviare un’attività come medico dentista in regime forfettario (dunque specialista) dovrai scegliere questo codice ATECO:

  • 86.23.00 – attività degli studi odontoiatrici.

Ovviamente se svolgi altre attività in ambito medico potrai optare anche per più codici ATECO.

Le cause di esclusione dal regime forfettario.

Nel corso degli anni le cause di esclusione sono state modificate molte volte. Ti suggerisco di approfondire le cause di esclusione dal regime forfettario con questo articolo per evitare sorprese.

Le più importanti cause di esclusione da questo regime sono:

  • il superamento della soglia dei ricavi di 85.000 euro;
  • il possesso di partecipazioni in società di persone, associazioni professionali o srl in regime di trasparenza fiscale;
  • lo svolgimento di specifiche attività escluse per legge dal regime forfettario;
  • percezione nell’anno di redditi da lavoro dipendente in misura maggiore ai 30.000 euro lordi.

Stai cercando un Commercialista per il regime forfettario?

Il mio lavoro è assistere lavoratori autonomi e liberi professionisti. Se hai intenzione di avviare una nuova attività in regime forfettario, oppure cambiare consulente, puoi contattarmi senza impegno!

Ti dedicherò il tempo necessario a chiarire i dubbi che hai in relazione alla tua nuova attività. Aprire una partita iva non è uno scoglio insormontabile se al tuo fianco hai il giusto professionista in grado di spiegarti il mondo della fiscalità. Se invece vuoi farti assistere da un Dottore Commercialista perché attualmente non ti senti adeguatamente seguito fissiamo un appuntamento e sarò lieto di ascoltarti.

Compila il form di Contatto per avere maggiori informazioni o fissare un appuntamento presso lo Studio in cui esercito a Prato oppure in videoconferenza sulla piattaforma che preferisci.

Dott. Emanuele Brilli

Dott. Emanuele Brilli

Dott. Commercialista e Revisore Legale

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