La gestione separata INPS è un regime previdenziale che si applica a liberi professionisti senza albo professionale con partita iva, lavoratori parasubordinati, chi presta una collaborazione coordinata e continuativa, i venditori a domicilio che lavorano in modo autonomo, chi frequenta un dottorato con una borsa di studio oppure ha un assegno di ricerca, lavoratori autonomi occasionali al superamento della soglia di 5.000 euro annui e altre categorie residuali (ad esempio gli amministratori locali, medici con contratti di formazione specialistica, ecc.).

In altre parole, si tratta di un regime di previdenza sociale che consente a coloro che non hanno l’obbligo di iscrizione ad altri enti di previdenza di ottenere una copertura previdenziale per la pensione e la malattia. Inoltre, è importante chiarire che il sistema di calcolo della pensione per questo regime è esclusivamente quello contributivo.

Iscrizione alla Gestione Separata INPS.

L’iscrizione alla Gestione Separata avviene per via telematica sul sito dell’INPS e deve essere effettuata entro trenta giorni dall’inizio dell’attività.

Per effettuare l’iscrizione alla gestione separata è necessario avere a disposizione una serie di dati tra cui:

  • dati anagrafici e codice fiscale;
  • la data di inizio attività;
  • il tipo di attività svolta.

Confermati tutti i dati è possibile provvedere all’invio telematico dopodiché sarà possibile scaricare e stampare la ricevuta di conferma iscrizione. 

Ricordati che potrai accedere ai servizi INPS con carta nazionale dei servizi (CNS), carta di identità digitale o SPID.

Quanto costa la gestione separata INPS?

Le aliquote per la gestione separata INPS sono differenti:

Liberi professionisti senza cassa con partita iva. Innanzitutto l’intero contributo è a carico del freelance. L’aliquota da tenere in considerazione è quella vigente per l’anno di riferimento, infatti, ogni anno l’INPS emette una circolare definendo le aliquote per l’anno fiscale in corso.

Calcolo dei contributi dovuti alla Gestione Separata e versamento

Esistono diverse modalità di calcolo del contributo previdenziale:

  • Liberi professionisti con partita iva senza cassa. Innanzitutto è necessario ricordarsi che l‘intero contributo è a carico del professionista che provvederà a liquidarlo con la dichiarazione dei redditi. L’aliquota è variabile infatti ogni anno l’INPS emette una circolare con le aliquote previdenziali aggiornate per l’anno fiscale in corso.
  • Lavoratori autonomi occasionali (senza partita iva). In questo caso si dovrà provvedere al versamento dei contributi INPS gestione separata solo al superamento del limite di euro 5.000 euro lordi annui. Una volta superato questo limite i contributi saranno parzialmente a carico del lavoratore autonomo occasionale (1/3) e del committente (2/3); il versamento dei contributi INPS calcolati sarà comunque fatto dal committente tramite il procedimento UNIEMENS.
  • Collaborazioni coordinate e continuative. Anche in questo caso i contributi sono divisi tra committente (2/3) e collaboratore (1/3). Tuttavia, l’obbligo di versamento grava esclusivamente sul committente come per il caso precedente.

Aliquote Gestione Separata

Volendosi concentrare sulla gestione separata INPS per liberi professionisti con partita iva si riportano le aliquote relative:

Liberi professionistiAliquota 2023
Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie26,23 % (25,00 IVS + 0,72 aliquota aggiuntiva + 0,51 ISCRO)
Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria24% (24,00 IVS)

I liberi professionisti provvedono al versamento dei contributi tramite il modello F24; le scadenze per i versamenti della gestione separata INPS coincidono con quelle fiscali per il pagamento delle imposte sui redditi.

Inoltre, è bene precisare che, in considerazione del fatto che per questo tipo di Cassa non è previsto un reddito minimale dal quale partire per versare obbligatoriamente i contributi previdenziali, questi ultimi sono pagati esclusivamente in base al reddito.

Alcuni esempi.
  1. Un professionista con partita iva iscritto alla Gestione separata INPS ha registrato nell’anno un reddito di 5.000 euro. I contributi INPS da pagare saranno pari a 10.000€ x 26,23% = 2.623 euro.
  2. Un lavoratore dipendente full time decide di aprire una partita iva come professionista e pertanto si iscrive alla Gestione separata INPS. Il reddito che realizza dalla sua attività professionale è di 5.000 euro. I contributi INPS da pagare ammontano a 5.000€ x 24,00% = 1.200 euro. In questo caso si applica l’aliquota ridotta perchè il professionista risulta iscritto ad altra gestione previdenziale obbligatoria (infatti è dipendente presso un’azienda).
  3. Un professionista con partita iva iscritto alla Gestione separata INPS ha registrato un reddito di 0 euro perché non è riuscito a lavorare a causa di problemi personali. In questo caso non è dovuto alcun pagamento a saldo per la gestione separata INPS.

Esistono dei limiti per la gestione separata?

Questa gestione previdenziale ha dei limiti massimi chiamati in gergo “massimali“. Anche in questo caso l’importo dei massimali è aggiornato con circolare INPS di anno in anno.

Per l’anno 2023 è stato fissato un massimale di reddito pari ad € 113.520,00. Le aliquote si applicheranno fino a quella soglia; se il reddito è più alto, da quella soglia in poi non saranno dovuti altri contributi previdenziali.

Per l’anno 2023 il minimale di reddito imponibile per considerare un anno di contribuzione pieno è pari a € 17.504,00. Al di sotto di questa soglia i versamenti effettuati verranno conteggiati, ai fini pensionistici, in proporzione a quanto versato.

Ricordati che non esiste un minimo contributivo da dover versare obbligatoriamente!

Come funziona la gestione separata INPS?

Come avrai capito i contributi previdenziali da versare sono determinati sulla base del reddito annuale che il professionista ha realizzato. 

Come per la fiscalità, si devono distinguere due momenti:

  • la liquidazione (o determinazione) dei contributi INPS;
  • il pagamento dei contributi INPS.

Determinazione dei contributi INPS.

Una volta fatta la dichiarazione dei redditi il contribuente saprà:

  • l’importo a saldo dei contributi INPS per l’anno fiscale a cui si riferisce la dichiarazione dei redditi;
  • l’importo degli acconti INPS per l’anno fiscale successivo a quello della dichiarazione dei redditi.

Versamento dei contributi INPS.

Il versamento degli importi sopra determinati avviene con F24. Salvo proroghe, dilazioni o rateizzazioni i versamenti devono essere effettuati in queste date:

  • 30 giugno: versamento del saldo e del primo acconto INPS per l’anno d’imposta successivo;
  • 30 novembre: versamento del secondo acconto INPS per l’anno d’imposta successivo.

I vantaggi della gestione separata INPS.

La gestione separata INPS offre numerosi vantaggi ai liberi professionisti che ne fanno parte. 

Il primo fra tutti è una copertura previdenziale che, nel futuro, ci garantirà una pensione di anzianità. Inoltre, il pagamento dei contributi previdenziali consente di ottenere dei benefici fiscali, infatti, i contributi versati alla gestione separata INPS sono deducibili dal reddito imponibile. Questo vuol dire che il pagamento dei contributi consentirà di abbassare la base imponibile fiscale pagando meno imposte.

Un altro vantaggio è legato all’assenza di un importo minimale da versare obbligatoriamente, infatti, se il reddito registrato in un anno è pari a zero allora non vi saranno versamenti da effettuare.

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Dott. Emanuele Brilli

Dott. Emanuele Brilli

Dott. Commercialista e Revisore Legale

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